Proprio dove c'eravamo fermati
C'era una porta carraia
Guarda essa ha due volti
Disse l'uomo in mezzo all'aia
Disse al nano
Non vedi, non senti, certo tu non discerni
I due sentieri sono distinti
Ma a sé tendono eterni
Il suo nome è Attimo
L'ha già passata chiunque cammini
Andato, tornato in questo Eterno Ritorno
Ben oltre i confini
Tutto ciò che è dritto mente
Borbottò sprezzante il nano
La Verità è ricurva
Il tempo di questo gioco è un abile baro
Ogni passo di Niccolò
Di questo fatto ne era la conferma
Dell'andare del suo tornare
Nel moto di un'orbita eterna
Nello scoprire che ogni storia
Che in volto gli si era presentava
Non era che l'ombra di un ricordo
Tornato sulla sua guancia rasa
I libri e la musica placavano
L'animo e il pensiero di Niccolò
A ogni partenza sentiva il suo desiderio
Farsi sempre più piccolo
Sentiva la gente parlare d'amore
Parlare di vita e di rivoluzione
Fatta di apparenza e citazionismo
Del pensiero la mortificazione
Trovava il piacere del corpo
Nello sguardo di un viso contratto
Nella storia di una notte
Tra le lenzuola di un letto lasciato disfatto
Nel cammino verso la solita casa
Lo prendeva ancora lo stesso disagio
Una storia già vissuta già persa
Nel familiare malinconico naufragio
E ogni notte da solo
Forse il silenzio era rotto dal pianto
Il crampo mentale di qualcuno che sa
Di non essere un santo